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Reddito e patrimonio. Qual è la differenza?

Distinguere reddito e patrimonio è di fondamentale importanza per comprendere la necessità di sviluppare una competenza finanziaria.

Siamo abituati a confondere la ricchezza di una persona con diverse parole a noi simili: reddito, patrimonio, capitale, conto corrente, ecc.

Nulla di più sbagliato!

Già, perché le componenti reddituali e patrimoniali di una persona (o di una famiglia) vanno di pari passo ma sono due concetti completamente a sé stanti!

Vediamo insieme di cosa stiamo parlando.


Cos’è il reddito

Senza aver bisogno di andare a cercare citazioni o definizioni sul vocabolario, possiamo semplicemente definire il reddito come la capacità di una persona di generare denaro contante.

Più nello specifico, se dovessimo guardare al reddito di una persona non lo faremmo guardando il suo conto in banca, la sua abitazione, la sua automobile…

Dovremmo guardare l’estratto conto mensile del suo conto corrente.

Il reddito è quindi un concetto puramente economico, ovvero tiene conto della ricchezza che una persona è in grado di generare. Questa ricchezza, a differenza di quello che si possa pensare, non è solo legata allo stipendio ma anche ad altri fattori quali:

  • Proventi da investimenti finanziari;
  • Canoni di locazione da abitazione date in affitto;
  • Sussidi ed agevolazioni varie (pubblici e privati);

E molti altri ancora…

Una persona con un buon reddito non è quindi identificabile dai beni che possiede. O meglio, alcuni beni (come gli strumenti finanziari che offrono cedole) possono agevolare la crescita del reddito ma non sono direttamente interessati al concetto originale del termine.

A livello familiare, essere capaci di generare un reddito significa coprire le spese di un periodo con nuova ricchezza, senza dover intaccare quella generata nei periodi precedenti.

Questo perché, in alternativa, andrebbe a danno del patrimonio.


Cos’è il patrimonio

Se da un lato il reddito riguarda la “nuova” ricchezza generata da una persona, dall’altro il patrimonio riguarda la ricchezza che si è riusciti a mettere via nel tempo.

Ci sono diversi modi sia per identificare che per calcolare il patrimonio ma per semplicità si tende a considerare il patrimonio come il saldo di un conto corrente ad un certo periodo.

Chiaramente fermarsi ad un concetto numerico è sbagliato – noi lo stiamo facendo solo in termini accademici – perché all’interno del patrimonio possiamo considerare, ad esempio:

  • Immobili e terreni di proprietà;
  • Autoveicoli;
  • Prodotti finanziari;
  • Partecipazioni ad aziende e società.

E molto altro ancora…

Il patrimonio, a differenza del reddito, non si auto-genera ma bisogna alimentarlo.

Come?

Con il risparmio.


Reddito, patrimonio e benessere familiare

Se dovessimo descrivere una famiglia perfetta dal punto di vista economico/patrimoniale, gli obiettivi sarebbero i seguenti:

  • Capacità di generare ricchezza superiore alle spese sostenute;
  • Investimento del risparmio nell’accrescimento del patrimonio.

Facciamo un esempio.

La famiglia Rossi, costituita da due genitori ed un figlio, percepisce uno stipendio equo tra i genitori di €1.500 al mese. I costi mensili ammontano a €2.000 e comprendono tutte le spese legate alla famiglia impossibili da evitare (cibo, utenze, mutuo/affitto, autoveicoli, ecc.)

La famiglia, volendo investire sul futuro del figlio, decide di accantonare a P.A.C. €200 al mese in modo da garantirgli una base finanziaria dalla quale partire quando sarà indipendente.

Ragioniamo sui dati che abbiamo a disposizione.

  • Dal punto di vista reddituale la famiglia gode di buona salute in quanto la ricchezza generata (€3.000) è sufficiente a coprire le spese del mese (€2.000);
  • Dal punto di vista patrimoniale abbiamo un investimento per il figlio di €200 (che crescerà nel tempo con gli interessi) ed i rimanenti €800 andranno ad incrementare il conto corrente della famiglia.

Quali sono gli inconvenienti che possono minare questo equilibrio?

  1. Gli stipendi totali si abbassano. Se la somma scende sotto i €2000, il reddito non sarà in grado di coprire le spese. Inoltre, il P.A.C. per il figlio andrà ad erodere il patrimonio, essendo non coperto dal reddito;
  2. I costi si alzano. In tal caso, l’unica soluzione è riuscire ad aumentare le entrate;
  3. Il risparmio viene speso male. Invece di accantonare a patrimonio i restanti €800 li usiamo in altre spese (viaggi, ristoranti, svago). Tutte cose bellissime, ma sono soldi che potremmo averne bisogno più avanti.

Ecco quindi qualche consiglio utile.


Come migliorare il reddito

Considerato il reddito come la differenza tra entrate ed uscite economiche abbiamo due sole strade da percorrere per migliorarlo:

  • Aumentare le entrate;
  • Diminuire le uscite.

L’errore più comune che viene commesso quando ci si approccia a questo tema è pensare solo al primo punto, ovvero aumentare le entrate. Questo punto è talmente noto che online sono apparsi ovunque metodi fantasiosi, ma comunque convincenti, per guadagnare di più senza fare una goccia di sudore.

Chiaramente questo aspetto è valido per il fatto che è più comodo pensare a cosa “gli altri” possono darti – ovvero guadagnare di più – rispetto a quello a cui tu puoi rinunciare – ovvero diminuire le uscite.

A mio modesto parere, non esistono metodi facili per guadagnare di più, o per lo meno non senza una buona dose di competenze e conoscenze. Chi bazzica nel mondo della finanza sa benissimo che ad alti rendimenti corrispondono altri rischi.

E quanto vale la pena rischiare?

Ecco un paio di consigli seri:

  1. Investi in strumenti che possano garantire cedole costanti nel tempo (es. Titoli di stato, obbligazioni, azioni);
  2. Tieni traccia delle tue spese, magari categorizzandole, e cerca di capire se ci sono abitudini che puoi correggere (l’esempio più classico è tenere traccia di quanto si spenda in bar e ristoranti);
  3. Evita l’utilizzo dell’automobileanche elettrica, consuma comunque! – e preferisci l’uso di bici o scarpe (le automobili sono il costo più importante per una famiglia);
  4. Se puoi farlo, cerca di produrre le risorse di cui hai bisogno rispetto a comprarle (es. energia fotovoltaica, coltivazione di un orto, lavori fai-da-te);

Sono solo alcuni piccoli accorgimenti ma che possono fare la differenza!


Come migliorare il patrimonio

Mentre per quanto riguarda il reddito è principalmente una questione di entrate ed uscite – quindi controllabili direttamente – il patrimonio è influenzato anche da valori esterni non prevedibili.

Ma facciamo un passo per volta.

Il primo passo per migliorare, e quindi aumentare, il patrimonio è la gestione del risparmio. I soldi guadagnati e non spesi infatti vanno:

  • Messi in un deposito (conto corrente, conto deposito, fondo, ecc.)
  • Fatti fruttare (con i giusti investimenti).

Il patrimonio è infatti costituito da risorse che non prevediamo di utilizzare nel breve termine ma che teniamo come “fondo di sicurezza” per il futuro. Pensiamo, ad esempio, all’acquisto di una casa o di un’autovettura.

Ma quindi perché farli fruttare?

Perché ad influenzare il valore economico del patrimonio c’è l’inflazione che lo svaluta anno per anno.

Esiste un termine, ovvero “tenere i soldi sotto al materasso“, con il quale s’intende che la cosa migliore da fare, quando si hanno soldi da parte, è non fare niente ed… aspettare!

Ci può stare, se pensiamo al fatto di “non spenderli“, ma come la mettiamo con la svalutazione?

Ovviamente il modo migliore per far fruttare il patrimonio è l’investimento in forme di investimento che garantiscono un rendimento costante nel tempo minimizzando il rischio. In Italia, la scelta migliore ricade ovviamente sui BTP.

L’importante, comunque, è che il patrimonio non si svaluti nel tempo.


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